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Il bello dell’Italia è questo. Siamo arrivati qui tra mille polemiche e divisioni. C’era chi diceva che non bisognava neppure venirci, altri che invitavano a lasciare a casa i giocatori cattivi, altri che “tanto è finto anche l’Europeo”. C’era un calcio scosso dall’esplosione del calcioscommesse, due o tre giocatori di secondo piano che ammettevano di aver truccato delle partite, come se l’ammissione di due o tre assessori di comuni di provincia di aver truccato degli appalti andasse sulle prime pagine dei giornali. C’era perfino chi ne approfittava per scoprire con indignazione che a fine Campionato ci si accorda spesso per fare pari.
C’era ancora chi si indignava per le stelle mostrate e perfino per quelle nascoste, per gli scudetti vinti sul campo o in tribunale, c’erano gli scandali degli uni e quelli degli altri, quelli che dicono che gli scandali propri sono bazzecole e quelli degli altri invece…, e magari non sanno nemmeno di cosa stanno parlando, confondendo il Paolo Rossi giocatore per il comico. C’è poi il solito balletto sui giocatori miei che sono bravissimi e quelli degli altri che fanno pena.
Poi la Spagna ci salva per un pelo battendo con fatica la Croazia, con l’Inghilterra passiamo all’ultimo rigore e imprevidibilmente battiamo anche la Germania. E così siamo di nuovo in finale, tutti insieme, allineati, abbracciati e uniti per la vittoria. E se Domenica vinciamo saremo tutti in piazza, proprio tutti. Quelli che “Buffon è un venduto”, quelli che “De Rossi è uno spacciatore”, quelli che “Balotelli non è italiano”, quelli che “Bonucci doveva tornare a casa”, quelli che “Cassano ha il cuore marcio” saranno tutti in piazza a festeggiare insieme. Ecco, la straordinarietà dell’evento che si verifica in Italia, quando vince la Nazionale, sta proprio nel fatto che per una volta gli italiani riescono a saltare i propri steccati, a lasciare dietro di sé le proprie parrocchie, a far finta di aver superato pregiudizi e rigidità mentali ed a guardare le cose con gli occhi degli altri. Anche se dura solo una notte, un po’ è bello lo stesso, giusto per ricordarci che in fondo è possibile. Forse quello che davvero ci sarà da festeggiare, se Domenica batteremo la Spagna, sarà proprio questo.
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